In Vicolo Sonvico, al limi­tare estremo di Cerveno verso Ono San Pietro, la Casa Museo conserva la storia della famiglia dei Bazzoni Casér.

Un edificio non nobile, ma comunque dimora di una famiglia di conta­dini benestanti, che l’hanno abitata fino alla seconda metà del ‘900.

Al piano terra, nella cu­cina vicina all’éra, troviamo il forno, realizzato accanto al camino e ad esso legato attraverso la comune canna fu­maria. È un tipico forno a doppia camera, con un aspetto relativamente “moderno”, come in effetti so­stiene una testimone che parla di una rivisitazione dei primi decenni del ‘900. Intonacato esternamente e ridi­pinto durante i restauri dell’edificio per la creazione della Casa Museo, presenta una camera interna abbastanza ampia e perfettamente conservata. Non è dimostrato che servisse più famiglie, anche se la casa immediata­mente confinante non aveva forno e si potrebbe pensare quindi ad un utilizzo plurifamiliare. Certo è, secondo il racconto di Luigina Mondoni (classe 1938), che la nonna materna – forse Lucia Baruselli, sposata con Giovanni Bazzoni della famiglia dei Casér e vissuta in questa casa – intorno al 1910, si era inventata un mestiere estrema­mente moderno e interessante. Ella, infatti, “[…] faceva il pane per tutto il paese.

Lo faceva nel forno, poi lo metteva in una cesta ed andava a venderlo in tutto il paese, a chi andava a lavorare e non poteva farselo. […]”. Una fornaia ante litteram, dunque, che scendeva lungo le vie a portare il pane cotto in questo forno. Tra gli attrezzi presenti al Museo, di provenienza non nota, abbiamo ad accompagnare il forno due tirabra­ce e una piccola pala per il pane.